Omaggio all’esibizionismo erotico

 
Caramelle

Ci sono storie che non hanno storia.
Alcune volte e’ piu’ difficile di altre
intuire cosa si nasconde dietro un gesto,
una situazione, un istante.
Sono solo dolci momenti isolati,
simili e diversi tra loro al tempo stesso
proprio come caramelle assortite.
Caramelle che pero’ a me piace custodire
e di tanto intanto assaporare.
Episodi senza storia, dunque,
fini a se stessi, ma belli cosi’.

Come quella volta che
in un grande magazzino
mi accorsi di una bella ragazza
che, entrata in camerino per provarsi un body,
lascio’ volutamente la tenda
abbondantemente aperta...
per piu’ di una spanna.
Notai la cosa e mi avvicinai.
Poco dopo, scorsi in suo corpo nudo
che si contorceva
e si accostava di tanto in tanto
al lato del camerino
che non era coperto dalla tenda.
Alzo’ un braccio e con la mano afferro’
il bordo superiore sinistro della cabina.
La tenda era sufficientemente corta
da lasciar vedere le ginocchia,
i polpacci ed i piedi scalzi.
Allargo’ le gambe.
E dalla fessura, alla sinistra della tenda
da lei appositamente lasciata aperta,
distinguevo chiaramente quasi meta’ del suo corpo nudo
che ondeggiava sinuosamente.
Mi spostai di un po’
ed intravisi sullo specchio che le stava davanti,
la sua mano perdersi avidamente dentro la fica,
in una dolce e generosa masturbazione.
Lei si accorse di me
ed il brivido di essere stata scoperta,
misto al piacere di una masturbazione
cosi’ insolita ed eccitante,
la fece venire...
Riuscii a percepire un gemito,
appena accennato ma inequivocabile,
che accompagnava l’orgasmo.
Chiuse la tenda del tutto,
in un attimo si rivesti’
ed usci’ dal camerino.
Il body era ancora appeso all’appendino,
cosi’ come l’aveva preso dall’espositore.
Chissa’,
forse quella voglia irrefrenabile di toccarsi
non le era venuta all’improvviso.
Forse la tormantava da tempo
e l’unico modo per liberarsene
era quello di sfogarla,
esattamente come aveva appena fatto.
E forse non era ne la prima,
ne l’ultima volta che lo faceva...
Io mi ero allontanato un po’,
lei mi passo’ vicino,
mi cerco’ con lo sguardo,
io le sorrisi con gl’occhi
e lei, accompagnado l’indice della mano destra
sulle labbra della bocca,
sibilo’ un silenzioso "Sssssss...".

Vidi un giorno una ragazza
perndere il sole in topless
nel giardinetto della piscina
della mia citta’,
davanti alla ringhiera
che dava sulla strada.
La vidi sdraiata sul lettino
abbassarsi gli slip fino al pelo.
E non contenta,
slacciarsi le ciocche che, ai fianchi,
tenevano assieme il costume
raggomitolando la poca stoffa rimasta
per appoggiarla sopra le labbra della fica.
I capezzoli le si inturgidivano sfacciatamente.
Distese allora le braccia sopra la testa
fino ad afferrare l’estramita’ superiore del lettino
ed inarcando la schiena, si tiro’ un piu’ su’,
facendo scivolare il costume sotto le natiche,
lasciandolo cosi’ libero.
Lo prese in mano,
rimamendo nuda qualche interminabile istante,
lo piego’ accuratamente
e lo appoggio’ delicatamente sopra la fica.
Quando me ne andai, era ancora li’,
a prendere il sole,
praticamente nuda,
bella e statuaria.

Mi ricordo come fosse ieri,
quando, ancora adolescente,
vidi in una spiaggia libera
non lontana da dove abitavo,
due amiche prendere il sole.
Ed una delle due,
se ne stava tranquillamente nuda.
Era una normale spiaggia del nostro litorale,
dove al massimo qualche ragazza
osava mettersi in topless...
i primi topless!
A quell’epoca era ancora un fatto abbastanza raro!
Ma lei, sfidando il pubblico pudore,
era li’, bella, distesa, tutta nuda.
La vidi nuda la mattina
e la rividi poi, sempre nuda,
nel tardo pomeriggio.
Mi fermai impietrito,
come rimarrebbe impietrito ed incredulo
chiunque di fronte a tanta generosita’,
pensando a quanto tempo era rimasta li’,
a prendere i sole senza nulla addosso.
E notai dall’abbronzatura integrale,
che non era certo la prima volta che lo faceva!
Lei mi vide,
si accorse che ero immobile e ghiacciato
come la preda di un serpente a sonagli
e per prendendersi gioco di me
si alzo’ in piedi,
offrendo sfacciatamente il suo corpo nudo
alla vista delle molte persone che la circondavano,
distese le braccia verso l’alto stiracciandosi
ed inizio’ a camminare verso il mare
nella mia direzione
fino a passarmi davanti sfiorandomi.
Ed io, immobile, non mi spostai di un millimetro.
Anche volendo, non ci sarei riuscito!
Rimasi li’ ancora un po’,
il tempo di vederla arrivare
in prossimita’ dell’acqua
e tornare indietro.
Nel frattempo,
la sua amica aveva raccolto in una sacca
le poche cose che erano sparse in giro.
Lei la riapri’,
tiro’ fuori una camicia bianca
e se la infilo’ ma senza abbottonarla.
La sua amica le sorrise,
prese la sacca
e se ne andarono
per uno dei tanti viottoli
dai quali si accede alla spiaggia.
La vidi allontanari cosi’,
vestita, si fa per dire,
solo di quella camicia non abbottonata,
mentre se ne andava probabilmente verso casa.
Fu un’emozione cosi’ forte
che ancora oggi riesco a riviverla
come se fosse accaduta ieri.
Ed ancora oggi,
penso a quante altre volte
lo avrebbe fatto ancora,
o quante altre situazioni eccitanti
quella ragazza sarebbe riuscita a vivere,
oltre ogni limite.

Un’altra volta, invece,
giunto in palestra,
vidi dalla porta socchiusa
dello spogliatoio femminile,
una ragazza asciugarsi i capelli
davanti allo specchio,
completamente nuda.
E la vidi ancora,
piu’ di mezz’ora dopo,
ancora nuda,
mentre si pettinava.
E la porta stavolta era aperta del tutto.
Quanto sia rimasta li’, tutta nuda, non lo so.
Cosa l’abbia spinta ad aprire la porta,
lo posso solo immaginare.
Quanto abbia goduto nel farlo...
Moltissimo! Sicuramente.

Vidi una volta
una splendida mora
al terzo piano dell’albergo
di fronte a quello dove alloggiavo io,
sorseggiare una bibita in terrazzino, tutta nuda.
E la vidi starsene li’, tranquilla,
per una manciata di minuti.

Vidi una ballerina di samba
danzare sopra un carro carnevalesco
vestita solo di una collana di perle.

Vidi una cubista
rimanere con un perizoma di spago
piu’ leggero di una piuma.
E la vidi soffrire
per non potersi togliere pure quello.

Vidi in discoteca una bionda
aprofittare di uno "spuma party"
per togliersi tutto, proprio tutto,
lanciare i vestiti qua’ e la’
e rimanere per tutta la sera
completamente nuda!
E al termine della serata,
la vidi all’uscita con un’amica
montare su un taxi...
ancora nuda!

In un villaggio turistico,
durante un gioco proposto dagli animatori,
vidi in un un ragazzo spogliarsi di tutto
e starsene completamente nudo
per tutta la sera.
E tra gli applausi delle donne
lo vidi girare tranquillo
sul il palco e tra i tavoli
col cazzo in erezione
senza alcun pudore.

Ho visto una coppia
scopare di giorno in un parco affollato
dietro un cespuglio che non li nascondeva affatto.
E ho visto lei, senza piu’ nulla addosso,
contorcersi tra gli spasmi dell’orgasmo.

Ad una mostra affollatissima,
vidi una ragazza in uno stand
esibirsi nel body-painting
completamente nuda.
E la vidi godere
nell’andarsene a spasso
per il padiglione della fiera,
in mezzo a centinaia di visitatori,
mostrandosi sfacciatamente a tutti
e sfoggiando ogni curva del proprio corpo,
nuda da testa a piedi.

Ho visto modelle vantarsi
di essere riuscite ad apparire completamente nude
sulla copertina di qualche rivista ad alta tiratura,
sui manifesti pubblicitari che tappezzano le nostre citta’
o meglio ancora su qualche spot televisivo.
E confessare di godere immensamente
ogni qual volta lo sguardo
incappa nell’immagine del loro corpo statuario
immortalato dalla stampa
e reso di pubblico dominio.
O di godere ancor di piu’
nel ricevere gli innumerevoli comlimenti
da amici, ammiratori e conoscenti
per la splendida riuscita di quelle pose
e per l’ostentata disinvoltura.

Vidi una pornostar (
Jasmine St. Claire)
scoparsi di seguito trecentocinquanta ragazzi...
dico... trecentocinquanta in un giorno...
con la scusa di entrare nel Guinnes dei primati!

Ma purtroppo,
so di non aver visto abbastanza.

ADAMO

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